Quantcast
Channel: Sascha Picciotto – SakerItalia
Viewing all articles
Browse latest Browse all 367

Un Putin arrabbiato dice alla Merkel che il processo di pace a Minsk in Ucraina è tutt’altro che morto

$
0
0

Il presidente russo Vladimir Putin utilizza la conferenza stampa con il cancelliere tedesco Angela Merkel per dire che il processo di pace di Minsk in Ukraina è a un punto morto. Putin attribuisce parte della colpa alla Merkel per il suo fallimento.

Il presidente russo Vladimir Putin ha utilizzato la sua conferenza stampa con il cancelliere tedesco Angela Merkel per fare alcuni dei suoi più aspri commenti sulla situazione in Ucraina, e dichiarare il processo di Minsk, che dovrebbe portare ad un accordo di pace in Ukraina, tutt’altro che morto. E’ andato anche molto vicino nell’accusare la Merkel del suo fallimento.

Così facendo, il presidente Putin, pur continuando ad aderire a parole all’Accordo di Minsk, ha ammesso che la possibilità di concluderlo è fallita.

Sono assolutamente convinto che le attuali autorità di Kiev abbiano probabilmente perso la possibilità di attuare gli accordi di Minsk in un momento in cui avevano importanti opportunità politiche nazionali per farlo. Adesso ce ne sono di meno: le opportunità ai massimi livelli di governo sono ora molto più limitate a causa di una serie di circostanze, tra cui la situazione politica economica e nazionale.

Da notare l’uso di Putin in questo paragrafo dell’espressione “le attuali autorità di Kiev” per fare riferimento al presente governo ucraino. Questa espressione non solo mette in discussione la legittimità del governo ucraino. Essa suscita anche dubbi su quella che sarà la sua durata in carica. Come si può verificare, in nessun punto dell’intera conferenza stampa Putin usa l’espressione “governo ucraino” o si riferisce al presidente Poroshenko sia per nome o col titolo di “presidente dell’Ucraina”.

Che Putin metta in discussione la legittimità del governo ucraino attuale non è sorprendente, dato quello che aveva da dire nella conferenza stampa sulle sue origini, in quello che definiva un “colpo di Stato incostituzionale”, che ha definito come causa principale del conflitto nell’Ucraina:

“…….riguardo agli eventi dell’Ucraina sudorientale – questo è il risultato di un colpo di Stato, un cambiamento incostituzionale di potere a Kiev”.

Putin ha parlato duramente anche delle azioni delle autorità ucraine. Qui per esempio è quello che ha detto sul massacro di Odessa del 2014:

“Come si può ricordare – e sono costretto a menzionarlo – tre anni fa da oggi, ad Odessa, si è svolta una terribile tragedia, quando i nazionalisti ucraini hanno costretto persone indifese a rifugiarsi nella Camera dei Sindacati, e li hanno bruciati vivi. Ad oggi i colpevoli non sono stati ancora perseguiti e puniti. La comunità mondiale non ha il diritto di dimenticarla o di permettere simili barbari crimini in futuro”.

Oltretutto, relativamente alla situazione attuale in Ucraina, Putin ha approvato espressamente i recenti passi che le autorità delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk hanno intrapreso, il cui effetto è di separare le repubbliche sempre più da Kiev. Inoltre Putin ha esplicitamente accusato di ciò le azioni delle autorità ucraine, implicitamente accusando le potenze occidentali – innanzitutto la stessa Angela Merkel, che stava proprio accanto a lui – di permettere che tutto questo accada.

“… nessuno ha separato questi territori; essi sono stati separati dalle autorità ucraine stesse, che hanno creato ogni sorta di blocchi. Desidero attirare la vostra attenzione sul fatto che la Russia fornisce ancora una quantità significativa di merci, tra cui l’energia e il carbone per l’industria metallurgica ucraina.

Tuttavia, le autorità ucraine sono responsabili del blocco di questi territori. Nessuno ha introdotto il rublo come valuta alternativa. È che le autorità di Kiev hanno sostanzialmente ritirato la moneta nazionale dell’Ucraina – la hryvnia – dalla circolazione, e le persone in queste repubbliche, questi territori, non avevano altra scelta che introdurre delle valute alternative.

Hanno annunciato che quasi tutte le valute, compreso il rublo russo, possono circolarvi, ma tenuto conto degli speciali legami economici, il rublo domina certamente il mercato valutario.

Ora, per quanto riguarda la privatizzazione, o meglio la nazionalizzazione delle imprese, il sequestro delle imprese. Nessuno ha sequestrato queste imprese dai loro legittimi proprietari. Ma poiché a queste imprese, che si trovano nel territorio delle repubbliche non riconosciute, è stata negata la possibilità – e voglio sottolinearlo – di ottenere materie prime provenienti dal territorio ucraino, o spedire prodotti in territorio ucraino, le persone che lavorano in queste imprese – per non essere lasciate senza mezzi di sussistenza – non avevano altra scelta che introdurre la gestione temporanea. Desidero che i vostri lettori, spettatori e ascoltatori lo sappiano. Nessuno ha preso nulla da nessuno.

Infine, come possono queste imprese esistere se sono completamente private dell’opportunità di ricevere almeno qualcosa per le loro attività economiche, poiché le autorità di Kiev hanno tagliato tutti i legami finanziari con questo territorio? Le banche non operano lì, il sistema finanziario ucraino non opera lì, su iniziativa delle attuali autorità di Kiev.

I nostri partner in Europa qualche tempo fa hanno detto che sono pronti ad aiutare le autorità ucraine a garantire il normale funzionamento delle istituzioni finanziarie, almeno temporanee. Purtroppo, i nostri partner a Kiev hanno fatto tutto il possibile per evitare che questi desideri e i piani dei nostri partner europei venissero attuati. Pertanto, tutto ciò che avviene è causa di forza maggiore.

Sono d’accordo con il Cancelliere Federale che non possiamo e non dovremmo trovare alcuna alternativa al format del Gruppo Normandia [Hollande, Merkel, Putin, Poroshenko] e agli accordi di Minsk, perché nuovi piani non possono essere elaborati finché non sono stati raggiunti risultati minimi su quello che abbiamo mappato negli anni passati”.

Il messaggio alla Merkel negli ultimi due paragrafi di questi commenti – cioè che il fallimento del processo di Minsk è in gran parte riconducibile a lei – è abbastanza chiaro, anche se con la Merkel accanto a lui, Putin stava attento a mascherare i suoi commenti.

Il velo però era davvero molto sottile, e i commenti sulla difensiva della Merkel hanno dimostrato che nei loro colloqui privati ​​Putin si è espresso con assoluta chiarezza.

La telecronaca occidentale sull’incontro tra Putin e Merkel ha teso ad enfatizzare la forza del messaggio che la Merkel presumibilmente ha dato a Putin. Al contrario è stato forte il messaggio di Putin alla Merkel, e questo è apparso chiaro non solo durante il reciproco incontro privato, ma anche durante la conferenza stampa congiunta.

Per quanto riguarda il futuro, anche se i russi stanno ancora lavorando nell’ambito dell’accordo di Minsk e del format dei Quattro di Normandia, in realtà hanno abbandonato entrambi e capito che le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk hanno tutte le intenzioni e la fermezza di dividersi dall’Ukraina, e di non tornare sui loro passi.

Inoltre Putin ha chiaramente comunicato che non crede più sia possibile una soluzione politica del conflitto ucraino mentre l’attuale regime di Maidan resta in carica.

Quanto alla questione delle sanzioni, sulle quali sembra che la Merkel abbia riposto così tante speranze, Putin durante tutta la conferenza stampa non le ha mai citate una volta.

*****
Articolo di Alexander Mercouris pubblicato da The Duran il 3 Maggio 2017
Traduzione in Italiano a cura di Cinzia Palmacci per SakerItalia.it


Viewing all articles
Browse latest Browse all 367

Trending Articles